Riapriamo l’Università.
Le nostre richieste alla Rettrice
Un altro anno accademico è ormai cominciato. Abbiamo vissuto tutti i giorni, in qualità di studenti prima ancora che di rappresentanti la realtà universitaria, e ci siamo accorti, dell’urgenza di dare un giudizio su questo primo mese di ripresa delle attività. Da esso scaturiscono anche alcune proposte che abbiamo inviato alla Rettrice.
Proprio in virtù della nostra presenza quotidiana nei plessi, vorremmo portare all’attenzione di studentesse e studenti, professoresse e professori, e di tutto il personale amministrativo della nostra Università, il fatto che le attuali misure di accesso ai plessi didattici e agli spazi studio e bibliotecari sono obsolete per l’attuale situazione dell’epidemia da CoVid-19. Se la presenza è un valore, cosa che affermiamo imperterriti, è necessario che questa venga favorita, sebbene con le dovute precauzioni, rimuovendo ogni ostacolo burocratico.
- Chiediamo il ritorno all’occupabilità al 100% delle aule di lezione. Viste le nuove disposizioni governative in vigore dal 15 ottobre e le recenti dichiarazioni della Ministra Messa, riteniamo che questo ritorno sia necessario e urgente. Il passaggio dal 30 al 50% a cui assistiamo questa settimana è insufficiente se confrontato al fatto che cinema e teatri – nei quali talvolta si svolgono anche le nostre lezioni – possono tornare ad accogliere, previa verifica del green pass e misurazione della temperatura corporea, con mascherina, il 100% del pubblico. Molti Atenei italiani si stanno già organizzando, non vogliamo che il nostro Ateneo resti indietro.
- Sono inoltre necessarie alcune migliorie nel sistema di prenotazione per l’accesso ai plessi didattici per le lezioni. Ci è chiara la necessità del tracciamento delle persone garantita dalla piattaforma Kairos; tuttavia, nonostante l’introduzione delle rotazioni riteniamo che resti ancora da implementare la possibilità di prenotarsi e cancellare la prenotazione anche il giorno stesso, fino a riempimento dell’aula.
Come rappresentanti, sono mesi che chiediamo alla vecchia e alla nuova squadra di governo un intervento cospicuo per migliorare il sistema, e crediamo che non sia più accettabile, dopo un anno, dire che a livello informatico non è possibile evolvere la piattaforma.
L’Università di Padova, per esempio, ha abolito la prenotazione delle lezioni per accedere ai plessi didattici: studentesse e studenti possono entrare fino a riempimento dell’aula; per garantire il tracciamento, all’inizio di ogni lezione il professore proietta un codice numerico che viene inserito dagli studenti all’interno di un applicativo informatico sviluppato internamente all’Università, così che sia sempre chiaro chi ha partecipato a ogni lezione. L’Università di Bologna, invece, utilizza un sistema di prenotazione simile al nostro in cui gli studenti esprimono una preferenza per le due settimane successive sull’applicativo “Presente”, sviluppato internamente, dal quale però è sempre possibile prenotarsi – anche dopo la chiusura delle prenotazioni – se l’aula ha ancora posti disponibili.
- Per quanto riguarda biblioteche e spazi studio richiediamo che venga al più presto effettuato un riconteggio dei posti disponibili in linea alle nuove misure di distanziamento, che non prevedono più la distanza di 1,80 metri, come quando i posti furono contrassegnati.
- Per la prenotazione di posti studio in biblioteca e negli spazi studio, ci sembra necessario sbloccare la possibilità di prenotare per il giorno stesso, anche in previsione che la prenotazione rimanga dopo la pandemia. Soprattutto se non fosse possibile implementare la piattaforma Kairos, proponiamo di acquisire, come sistema di prenotazione, l’APP Affluences, usata da molti altri Atenei tra cui l’Università di Bologna e l’Università di Padova, oltreché da importanti musei e istituzioni internazionali, la quale permette un sistema facile e intuitivo di prenotare che potrebbe rimanere anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria.